Consulenza in materia di investimenti

In conformità al quadro normativo europeo riferito all’integrazione dei fattori ESG nella valutazione di adeguatezza delle operazioni, il modello della Banca per la prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti (avente ad oggetto, tra gli altri prodotti, anche le gestioni di portafogli su base individuale), prevede presidi volti a raccogliere e considerare le preferenze di sostenibilità della clientela, nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente.

Le fonti adottate per il reperimento delle informazioni relative agli strumenti/prodotti finanziari oggetto di consulenza in merito alla relativa considerazione o meno degli effetti negativi sulla sostenibilità e, eventualmente, dei relativi indicatori PAI, sono:

  • info provider esterni specializzati;
  • informazioni reperite direttamente dalle Società/controparti interessate;
  • informazioni comunicate da parte delle singole case di investimento terze in merito ai prodotti istituiti e gestiti dagli stessi (tramite i tracciati denominato “EMT” e, se disponibile, “EET”).

Inoltre, al fine di poter garantire lo svolgimento di una valutazione di adeguatezza basata sul portafoglio complessivo del cliente, la Banca ha previsto di utilizzare, con riferimento agli strumenti finanziari che non rientrano nel perimetro previsto dalla normativa di riferimento (es. azioni, obbligazioni, etc.) l’indicatore riferito al livello di Rating ESG attribuito ai singoli strumenti.

La considerazione delle preferenze di sostenibilità nell’ambito del servizio di consulenza viene svolta verificando la rispondenza del prodotto/strumento oggetto di raccomandazione da parte della Banca rispetto alle preferenze di sostenibilità espresse dalla clientela nell’ambito del questionario per la profilatura della clientela adottato.

Lo svolgimento di tali controlli rimane subordinato alla messa a disposizione della Banca, da parte delle case di investimento e degli info-provider utilizzati, dei dati e delle informazioni relativi ai singoli prodotti/strumenti finanziari necessari per lo svolgimento della valutazione di adeguatezza rispetto alle preferenze di sostenibilità della clientela. Resta fermo l’impegno della Divisione Private Banking di Mediobanca nel reperire ed aggiornare costantemente i dati e le informazioni necessarie al fine di poter ottemperare ai requisiti previsti dalla normativa tempo per tempo vigente.

CONSIDERAZIONE DEI PRINCIPALI EFFETTI NEGATIVI PER LA SOSTENIBILITÀ

La raccolta delle preferenze di sostenibilità della clientela permette inoltre di tenere in considerazione gli effetti negativi sulla sostenibilità nell’ambito del servizio di consulenza.

Come previsto dalla normativa di riferimento [4], la raccolta delle preferenze di sostenibilità della clientela è volta ad individuare, tra gli altri, anche l’eventuale interesse dei clienti in prodotti di investimento che tengono in considerazione gli effetti negativi per la sostenibilità. Tale indicazione viene tenuta in considerazione nella valutazione di adeguatezza delle operazioni rispetto alle preferenze di sostenibilità della clientela nell’ambito della prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti.

Il modello di adeguatezza definito dalla Divisione Private Banking di Mediobanca prevede che vengano offerti al cliente, ove coerente con le proprie preferenze di sostenibilità, strumenti/prodotti finanziari che considerano gli effetti negativi sulla sostenibilità, per quanto riguarda gli aspetti ambientali e/o sociali, facendo leva sulle informazioni pubblicate dalle case di investimento e/o messe a disposizione dagli info-provider utilizzati, a norma del Regolamento SFDR e relative norme tecniche di implementazione.